ALA PRESENTA ACQUE, AMARE DI BEA BONAFINI, OPERA VINCITRICE DI ALA Art Prize 2023
UN’INIZIATIVA DI ALA FOR ART
COMUNICATO STAMPA
ALA presenta l’opera Acque, Amare dell’artista Bea Bonafini, vincitrice dell’edizione 2023 di ALA Art Prize, un’iniziativa ALA For Art, progetto che lega gli imprenditori Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna, alla guida del Gruppo ALA, all’arte contemporanea.
Prosegue così il percorso avviato nel 2021 per creare una collezione di arte contemporanea che entri nella vita quotidiana dell’azienda e che possa essere un ponte con l’esterno e il territorio. La nuova opera e la collezione ALA sono visitabili nella sede ALA di Napoli, negli spazi del Teatro Mediterraneo nel Parco della Mostra d’Oltremare, a partire dal 28 settembre con prenotazione all’indirizzo: alaforart@alacorporation.com.
Il progetto di Bea Bonafini è stato selezionato dal Comitato Scientifico composto da Giovanni Carmine, Direttore della Kunst Halle di San Gallo e curatore di Art Basel Unlimited, Eugenio Viola, Chief Curator del MAMBO di Bogotà e Alessia Volpe, curatrice indipendente e Direttrice della Galleria Ciaccia Levi di Parigi, tra le proposte arrivate da artisti italiani e stranieri under 40 attivi su tutto il territorio italiano.
Acque, Amare è strettamente connessa con l’immaginario partenopeo e con l’idea di ecosistema marino come crocevia di saperi e tecniche, tematiche che si inseriscono nel percorso di ricerca dell’artista e che rispondono anche all’idea di Habitat inteso come metafora per un ambiente ideale, fisico e relazionale; tema della open call di ALA Art Prize 2023.
Il lavoro sembra tessere insieme racconti e leggende del Mediterraneo e di Napoli: l’artista fa riferimento alla figura di Partenope, la sirena che lasciandosi morire sulle coste del golfo della città ne divenne protettrice e alla sua doppia natura di donna e pesce, il cui mito è strettamente legato alla fondazione di Napoli e alle sue più antiche tradizioni.
L’aspetto del doppio emerge nel gioco di ambivalenza tra verbo e aggettivo del titolo, tanto quanto nei soggetti delle sirene, creature marine, spiriti in movimento che popolano l’opera.
Come un’onda, che ritraendosi raccoglie massa e energie per poi infrangersi, Acque, Amare si dispiega con forza nello spazio culminando in un groviglio denso di profili e torsi umani. Sono corpi intrecciati che diventano polene di prua e che sciogliendosi liberano una scia di pinne e code dietro di loro.
Le suggestioni legate alle trame del territorio vengono sintetizzate grazie ad un lavoro manuale che intreccia segno pittorico e pratica scultorea.
L’artista, infatti, ricorre alla tecnica dell’intarsio combinando sagome ricavate da fibre domestiche e industriali, in parte provenienti da materiali di recupero, intervenendo sulla superficie posteriore dell’arazzo. Il risultato è un collage di tessuti dove a ciascuna figura, valorizzata con una colorazione a pastello realizzata a mano, corrisponde una texture specifica.
“Creare uno spazio di condivisione, nel cuore del nostro ambiente di lavoro, tra il mondo aziendale e quello dell’arte contemporanea è il motivo che ci ha spinto a dare avvio ad ALA For Art” dichiara Vittorio Genna Vicepresidente di ALA S.p.A. “Oggi, con la chiusura della terza edizione di ALA Art Prize, consolidiamo il percorso avviato nel 2021 e accogliamo in collezione l’opera di Bea Bonafini. Con Acque, Amare l’artista ci offre una lettura di Napoli e del Mediterraneo in cui ci ritroviamo: l’attenzione al locale è infatti per noi da sempre interconnessa con un’innata propensione verso tutto ciò che idealmente rappresentano i contesti nazionale ed internazionale.
L’interesse per la contaminazione che caratterizza il lavoro della Bonafini è lo stesso che ci ha spinto ad aprirci come azienda a nuovi linguaggi, con l’obiettivo di offrire nuove prospettive che vanno oltre i confini della vita quotidiana in ufficio alle persone che ogni giorno abitano con noi gli spazi dell’azienda, coinvolte anche quest’anno nella scelta dell’opera vincitrice”.
In questa occasione è esposta anche Compianto sul Cristo Morto (2020) di Giulia Piscitelli, artista napoletana entrata in collezione con l‘ALA For Art Acquisition Program 2023. L’opera fa parte della serie delle mappe: l’artista interviene su una riproduzione di una carta nautica del Golfo di Napoli disegnando con la foglia d’oro la forma di dodici aureole poste nella posizione del Compianto sul Cristo morto, opera del Maestro di Figline (1330 c.a.).
Il lavoro è frutto di una ricerca sulla connessione tra superficie terrestre e cielo e tra proporzione reale e proporzione divina: la prima è fornita dalla scala di riduzione della mappa geografica, usata come supporto dell’opera, la seconda dalla trasposizione su di essa delle aureole del Compianto sul Cristo morto, sottraendone l’elemento umano.
I lavori di Bonafini e Piscitelli si aggiungono a Luciferasi di Alberto Tadiello (vincitore dell’edizione 2022 di ALA Art Prize), a UP di Mariangela Levita (vincitrice dell’edizione 2021 del premio) e alle opere di Andrea Bolognino, Antonio Della Guardia e Giorgia Garzilli anche loro parte del programma di acquisizioni annuali avviate nel 2022 con lo scopo di arricchire la collezione ALA.
“A Napoli e alla Campania abbiamo scelto di rivolgere lo sguardo come punto di partenza per l’ALA For Art Acquisition Program, accogliendo in collezione a partire dal 2022 Bolognino, Della Guardia, Garzilli e Piscitelli, artisti che riflettono l’identità di un territorio a cui siamo profondamente legati.
Come imprenditori sentiamo forte il desiderio di condividere e generare valore, di fare della sostenibilità un investimento concreto per il futuro. Supportare le artiste e gli artisti nello sviluppo della propria ricerca è quindi parte del nostro contributo verso un modello di impresa che guarda all’arte e alla cultura come attivatori di connessioni tra l’azienda e le comunità” conclude Fulvio Scannapieco Presidente di ALA S.p.A.
La serata del 27 settembre è inoltre occasione per condividere l’esperienza di ALA For Art 2022 attraverso una pubblicazione che racconta, con testi di Eugenio Viola e Alessia Volpe, il lavoro di Alberto Tadiello, Luciferasi, vincitore della seconda edizione di ALA Art Prize e le opere in collezione.
Bea Bonafini (1990, Bonn, Germania) vive e lavora tra Londra e Barcellona. Ha conseguito un master presso il Royal College of Art di Londra nel 2016.
Mostre personali del suo lavoro si sono tenute al Museo di Roma in Trastevere, Roma (2022); Setareh, Berlino (2022); Bosse & Baum, Londra (2022); Nosbaum Reding, Lussemburgo (2022); LAAA, Città del Messico (2022); Renata Fabbri, Milano (2021); Eduardo Secci, Firenze (2021); Operativa, Roma (2019); Chloe Salgado, Parigi (2018); Lychee One, Londra (2018); Zabludowicz Collection, Londra (2017).
Il lavoro di Bonafini è stato presentato in numerose mostre collettive che includono il Museo di Palazzo Abatellis, Palermo (2022); la Fondazione per l’Arte, Roma (2022); la Kristen Hjellegjerde, Londra (2022); The Artsy Vanguard Fourth Edition, Miami (2021); la Fondazione Sandretto, Guarene (2020); The British School at Rome (2019, 2020); Palazzo Reale Milano (2019); The Italian Cultural Institute, Londra (2018).
Le commissioni includono opere site-specific per Palazzo Abatellis, Italia; Jonköping Council, Svezia; Meta HQ, Regno Unito, La Berlugane-Maleki residence, Francia e Maison Estelle, Regno Unito.